domenica 15 aprile 2012

capolavoro assoluto


Errando per le vie di Monaco piene di macerie, intorno alla stazione dove ancora una volta il nostro treno giaceva incagliato, mi sembrava di aggirarmi fra torme di debitori insolventi, come se ognuno mi dovesse qualcosa, e rifiutasse di pagare. Ero fra loro, nel campo di Agramante, fra il popolo dei Signori: ma gli uomini erano pochi, molti mutilati, molti vestiti di stracci come noi. Mi sembrava che ognuno avrebbe dovuto interrogarci, leggerci in viso chi eravamo, e ascoltare in umiltà il nostro racconto. Ma nessuno ci guardava negli occhi, nessuno accettò la contesa: erano sordi, ciechi e muti, asserragliati fra le loro rovine in un fortilizio di sconoscenza voluta, ancora forti, ancora capaci di odio e di disprezzo, ancora prigionieri dell'antico modo di superbia e di colpa.
Primo Levi, La tregua

20 commenti:

  1. Prima o poi troverò il coraggio di riprendere in mano Primo Levi

    (Un post ogni 20 giorni è decisamente troppo poco.)

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  2. lo so che è poco, ma forse ho poco o niente da dire

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  3. a me monaco me ricorda solo goliardiche october fest, una volta ci vidi entrare una band intera, ottoni compresi, dentro una birreria sotterranea

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  4. la prima cosa che ho visto a Monaco fu una rissa tra ubriachi armati di coltelli sui marciapiedi della stazione
    mi sentii male accolta
    ciao isi

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  5. eppure il popolo tedesco, sia collettivamente che nelle persone che lo hanno governato, è stato capace di assumersi la responsabilità dei crimini nazisti.
    un atto di quella umiltà che Levi al momento non ha potuto cogliere: occorre il tempo della riflessione e l'immediato non è mai portatore di consapevolezza.
    mi piacerebbe che anche noi italiani, parimenti responsabili e complici storici, riuscissimo ad accettare un fardello simile.
    ma qui c'è il campionato del salto sul carro del vincitore ...

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  6. fra, yet, il mio ricordo di monaco è tutt'altro che bello, e c'erano anche gli ubriachi alla stazione. se riprenderò a scrivere proverò farci un post (questa sì che è suspense, eh).

    gatta, credo che l'assumersi la responsabilità dei crimini sia il minimo che potessero fare: certe evidenze mica si possono negare.
    rimane il fatto che, a mio avviso, l'assunzione della responsabilità non rende meno grave la colpa.
    e su Levi: ha scritto la tregua nel 61 o 62, 15 anni dopo la liberazione. non ho letto libri suoi più recenti per sapere se aveva colto l'umiltà. certo penso che al posto suo o di chiunque altro che è stato nei lager non avrei mai perdonato, o che dir si voglia colto l'umiltà.

    fra, l'ho citato perché avevo appena finito di leggere quel libro, che mi è piaciuto non molto, moltissimo. e mi ha fatto pensare tutto il pomeriggio.

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  7. libro difficile...struggente e doloroso...

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  8. una delle cose più struggenti, secondo me, è vedere come riesce a raccontare vicende drammatiche in modo semplice e a volte quasi umoristico.

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  9. sto leggendo un libro di remarque, ambientato in un campo di concentramento: bello e duro. di levi non ho letto nulla. ho sentito dire che "la tregua" è scritta in maniera piacevole con spunti anche divertenti. ciao

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  10. Anche se Primo Levi è noto universalmente soprattutto per "Se questo è un uomo" (letto una prima volta da ragazzo e poi riletto con emozione molti anni dopo proprio a Torino) ha scritto molti altri libri di successo. Io di questi ho letto a suo tempo "Se non ora, quando?", che mi era piaciuto altrettanto anche se è una storia di fantasia, ma "la tregua" no. Lo cercherò in libreria.

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  11. Sì li ho letti entrambi i libri di Primo Levi anche se tanto tempo fa, e più di una volta... io in queste poche parole ci sento dentro tutto lo stupore di chi constata che agli altri, delle sofferenze che ha patito e che vuole raccontare, che vuole condividere, non gliene importa granchè. Infatti questa consapevolezza dolorosa accompagnò per sempre Primo Levi, ed in maniera così drammatica da portarlo al suo gesto definitivo. Magari non sarà stato solo questo motivo, però ho letto che era anche questo.
    All'Oktoberfest mi ero sempre ripromessa di andare, ma una tedesca mia amica mi ha sconsigliato dicendo che era una festa di ubriachi...e non amo particolarmente il genere, quindi ho desistito.

    Mi piacerebbe sapere quando e come il popolo tedesco si assunse le proprie responsabilità. Dico sul serio perchè non ne ho letto mai...

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  12. autore importante di libri fondamentali, forte e fragile allo stesso tempo

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  13. Appunto! Che fine hai fatto? Sei sparita...

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  14. Per non dimenticare...
    ciao Giada

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  15. Da "Addio alle armi"
    Sul finire dell'estate di quell'anno eravamo in una casa in un villaggio che di là del fiume e della pianura guardava le montagne. Nel letto del fiume c'erano sassi e ciottoli, asciutti e bianchi sotto il sole, e l'acqua era limpida e guizzante e azzurra nei canali. Davanti alla casa passavano truppe e scendevano lungo la strada e la polvere che sollevavano copriva le foglie degli alberi. Anche i tronchi degli alberi erano polverosi e le foglie caddero presto quell'anno e si vedevano le truppe marciare lungo la strada e la polvere che si sollevava e le foglie che, mosse dal vento, cadevano e i soldati che marciavano e poi la strada nuda e bianca se non per le foglie.
    Ernest Hemingway


    Tutte le guerre finiscono.

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